Tecniche riparative

“Benvenuta” sia la grandine

La grandine rappresenta per molti una catastrofe, ma per il carrozziere è la manna che gli permette di recuperare parte del fatturato perso per il calo di lavoro a seguito della diminuzione degli incidenti stradali

Il fenomeno della grandine in alcune località italiane che ne sono più frequentemente colpite, è ben conosciuto e in parte “atteso”, almeno da chi interviene per sanare i danni da essa provocati. Fra le categorie maggiormente interessate vi è quella dei carrozzieri, per i quali la grandine significa lavoro straordinario che compensa in parte il mancato fatturato dovuto dal calo dei sinistri.

Nel 1960, all’annuale “International Motor Sports Show” (IMSS) di New York, il signor Oskar Flaig della fabbrica Mercedes-Benz in Germania inventò quello che ora viene affettuosamente chiamato “Paintless Dent Repair” (raddrizzatura dei bolli senza verniciatura). Durante la giornata, i visitatori dell’IMSS passeggiavano ammirando l’esposizione delle automobili che erano esposte nello showroom. Inevitabilmente, molte delle automobili che venivano esaminate si sarebbero danneggiate. Era compito del signor Flaig ripristinare i veicoli danneggiati nel loro stato originale. Aveva solo poche ore per rimuovere le piccole ammaccature prima che lo spettacolo riprendesse il mattino seguente. Per accelerare il processo, usava il manico del martello per “spingere” fuori le ammaccature. Mai avrebbe immaginato quanto sarebbe diventato popolare questo metodo di “riparazione rapida”.

Se siete interessati a leggere l’intero articolo richiedete la copia della rivista io carrozziere del numero di marzo 2018 a info@duessegi.com

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