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GIULIA SPIDER: UN FASCINO IMMORTALE

La Giulia Spider occupa un ruolo importante nella storia Alfa Romeo, perché grazie alle sue linee ancora oggi affascinanti ha saputo magistralmente collegare due epoche: dalla Giulietta Spider al Duetto. Quella del nostro servizio, una terza serie, era in discrete condizioni, le serviva giusto una “rinfrescata” per tornare all’originale splendore.

Nel 1962 l’Alfa Romeo lancia sul mercato una delle automobili più importanti della sua storia: la Giulia Ti. Nel frattempo il mondo dell’automobile, soprattutto nel segmento medio, ha un’evoluzione piuttosto decisa per quanto riguarda le prestazioni e ovviamente l’Alfa Romeo, dato il DNA sportivo del marchio, non può certo restare indietro. Perciò, per realizzare le classiche versioni sportive e aperte senza dover affrontare gli ingenti investimenti necessari per un progetto completamente nuovo, ad Arese pensano a una sorta di escamotage montando la meccanica della nuova berlina 1600 sulle scocche della Giulietta Sprint e Spider. Nasce così la Giulia Spider (serie 101.23), che esteticamente è praticamente uguale alla Giulietta Spider (serie 101.03) dalla quale differisce solo per alcuni particolari: la più evidente è la presa d’aria sul cofano motore, in realtà finta perché la sagomatura è stata realizzata per ospitare il motore più alto, mentre altre piccole differenze sono la scritta 1600 sul cofano posteriore, la forma dei fori sui cerchi ruota, il volante e il cruscotto. Il nuovo quattro cilindri di 1.570 cc con basamento e testata in lega leggera eroga 92 cv a 6.200 giri/min. nella versione base, solo due in più rispetto al 1300 “Veloce”, ma la guidabilità è migliore grazie alla coppia più corposa e garantisce una velocità massima di 172 km/h, che sale a 185 km/h con la versione sempre “Veloce” (serie 101.18) presentata nel 1964, il cui motore dotato di doppi carburatori a doppio corpo arriva ad erogare 112 cv a 6.500 giri/min. Le caratteristiche del nuovo bialbero della casa milanese sono sfruttate ancora meglio anche per merito della trasmissione a cinque rapporti, con sincronizzatori, con il finale 8/41. Le sospensioni anteriori sono a ruote indipendenti con barra antirollio, mentre al posteriore c’è il classico ponte rigido. Per i freni, inizialmente a tamburo sulle quattro ruote, un anno dopo l’inizio della produzione, in concomitanza con il lancio della “Veloce”, vengono messi a disposizione i dischi all’anteriore come optional con leggero sovrapprezzo. La Giulia Spider è rimasta in produzione fino al 1965. La Giulia Spider del nostro servizio è una terza serie (costruita nel marzo 1963 e venduta a ottobre dello stesso anno), che si trovava in uno stato tutto sommato discreto, perciò è stato eseguito un restauro completo, sia per quanto riguarda la meccanica sia per carrozzeria e gli interni, che però non ha richiesto interventi troppo invasivi. Questo ha consentito di ripristinare gran parte delle componenti originali, in modo tale da salvaguardare al massimo l’autenticità della vettura, potendo anche effettuare i lavori in due tempi: infatti, prima è stata completamente revisionata la parte meccanica e successivamente si è proceduto alla riverniciatura della carrozzeria senza dover smontare completamente la vettura dato che non sono stati necessari interventi invasivi di lattoneria. La superficie della carrozzeria era piuttosto in ordine e non presentava aree danneggiate da urti e, a parte l’aver perso la luminosità della vernice originale, solo in alcuni punti era stata intaccata dalla corrosione manifestando le classiche “fioriture” superficiali: nella parte posteriore e all’altezza del montante centrale a destra, nella zona del montante A, nella parte bassa appena dietro il passaruota anteriore a sinistra e una piccolissima porzione del musetto.

La versione completa dell’articolo è disponibile sul numero cartaceo di giugno/luglio di ioCarrozziere 2016.

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