Restauro

BELLA SCOPERTA

Ripercorriamo la riverniciatura di un’autentica icona di casa Alfa Romeo: la Giulietta Spider, trovata sorprendentemente con i lamierati in ottimo stato di salute tanto da non richiedere alcun tipo d’intervento di lattoneria.

Che le Alfa Romeo d’epoca abbiano un fascino irresistibile è un dato oggettivo, così come il fatto che sia difficile trovarne una completamente sana a livello di lamierati, come abbiamo più volte documentato in precedenti servizi. Invece, questa volta il “miracolo” si è materializzato quando un cliente si è presentato presso la Carrozzeria Bolla di Buscate con una Giulietta Spider seconda serie, rigorosamente “Rosso Alfa”, chiedendo un esame della vettura poiché la vernice presentava una diminuzione della luminosità e in alcuni punti delle screpolature, un segnale d’allarme che poteva far presagire preoccupanti “malanni” nascosti. La visita accurata scongiurava “patologie interne” gravi, tuttavia i segni superficiali facevano presagire un certo malessere sottopelle che se trascurato avrebbe poi potuto sfociare in qualcosa di più serio. Da qui la decisione di intervenire con un restauro completo, anche per ripristinare alcuni acciacchi a livello meccanico.

La Giulietta Spider è stata completamente smontata separando la parte meccanica, l’impianto elettrico e interni che sono stati riutilizzati, dalla scocca che è stata sverniciata manualmente per arrivare alla lamiera nuda. Da qui la certezza che i lamierati della Giulietta Spider erano in buono stato di salute generale con solo qualche puntino di ossidazione superficiale. L’intera superficie è stata quindi lisciata con carta abrasiva a grana grossa (P200) e lavata accuratamente con un prodotto anti siliconico prima di stendere uno strato di fondo epossidico per evitare il rapido ossidamento delle superfici esposte. Quindi è stato steso un sottile velo di stucco per correggere le piccole imperfezioni, soprattutto in corrispondenza delle saldature di congiunzione delle porzioni di lamiera che venivano battute a mano in varie parti e successivamente assemblate, poi lisciato con carta abrasiva più fine P240 in modo tale da lasciare uno strato sottilissimo solo dove necessario. A questo punto sono stati montati tutti i particolari smontabili, oltre a portiere e cofani, le cornici fanali, cerniere e vari profili, per verificare il corretto accoppiamento tra i particolari a diretto contatto e le “arie” tra le parti di carrozzeria mobili. Terminata la verifica tutti i particolari smontabili sono stati rimossi e su tutta la superficie, così come sulle parti di carrozzeria smontate (porte e cofani), è stato steso uno strato di fondo poliestere, che svolge la doppia funzione di “riempitivo” per eliminare piccole imperfezioni della superficie, ma anche evidenziare ulteriori difetti, grazie alla tonalità scura, lisciato con carta P400, prima del fondo finale pre verniciatura a sua volta lisciato con due passaggi di carta abrasiva fine P500 e P800.

Prima della verniciatura sono state sigillate le parti di accoppiamento delle lamiere inferiori, interne e quelle scatolate, mentre sul pianale interno, sottoscocca e passaruota è stato steso uno strato di materiale protettivo. Sono stati, quindi, applicati tre strati di vernice “Rosso Alfa”, come da catalogo Giulietta, naturalmente in forno intervallati di una mezz’ora circa uno dall’altro: il primo più sottile, la classica “sfumatura” e due più consistenti. La vernice è stata fatta essiccare e stabilizzare per una giornata e la superficie esterna carteggiata ad acqua con carta finissima (P1500). Dopo una pulizia accurata, la scocca è tornata in forno, dove a bassa temperatura è stata asciugata prima delle ulteriori due mani di vernice finale. È stato così ottenuto l’effetto molto liscio della superficie della carrozzeria, tipico delle verniciature dell’epoca realizzate con vernici nitro, resa ancora più luminosa dal tocco conclusivo della lucidatura.  

 

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