Restauro

Bella e possibile

L’appassionato carrozziere Giuseppe Corbellini ha restaurato per sé una 1200 Karmann-Ghia, salvaguardando al massimo l’originalità, ma concedendosi due libertà: l’abbinamento bicolore inedito, pur nelle specifiche dell’epoca, e l’impianto elettrico trasformato a 12 Volt per una maggiore fruibilità

Nella storia automobilistica diversi modelli, pur potenzialmente interessanti sotto il profilo stilistico o tecnico, non hanno conosciuto il successo che avrebbero meritato, per vari motivi. Uno di questi modelli è certamente la 1200 Karmann Ghia, in versione sia coupé sia cabriolet, che sotto il profilo stilistico ha ben poco da invidiare in quanto ad eleganza ad altre vetture della sua epoca, soprattutto tra la metà degli anni Cinquanta, quando venne presentata, e Sessanta. I suoi punti deboli erano invece relativi alle prestazioni e al costo: qualcosa in più di una Giulietta Sprint, ma con prestazioni nemmeno lontanamente paragonabili. Fatto che, alla faccia delle linee eleganti, ma al tempo stesso sportiveggianti della coupé, ovviamente scoraggiava una clientela sportiva limitando le vendite ad un pubblico più attratto dallo stile. Infatti, come sottolinea l’attuale felicissimo proprietario della vettura del nostro servizio, il carrozziere Giuseppe Corbellini, nel piacentino, venne definita “la macchina della moglie del dottore”. Questi limiti, uniti alla spietata concorrenza di analoghi modelli di vetture nostrane, in termini di sportive di stile, che ad altrettanta eleganza, poi influenzata da valutazioni soggettive, affiancavano prestazioni all’avanguardia, non hanno certamente favorito una grande diffusione nel nostro Paese.

 

Se siete interessati a leggere l’intero articolo richiedete la copia della rivista io carrozziere del numero di marzo 2018 a info@duessegi.com

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