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Auto: per un vero rilancio del comparto serve un’indagine conoscitiva

Si è svolta a Roma, presso la Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati, il convegno “Auto: la sfida della transizione alla decarbonizzazione”, organizzato dal Centro Studi Promotor e moderato da Gian Primo Quagliano.

Nel corso dell’incontro, l’onorevole Gianluca Benamati – Vicepresidente Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo – ha dichiarato: ”Occorre un’indagine conoscitiva sull’auto in Italia per identificare gli strumenti necessari al rilancio di questo settore nel nostro Paese.”

Durante il suo intervento, l’onorevole Benamati ha snocciolato alcuni dati che evidenziano come il settore automotive sia di fondamentale importanza per l’economia del nostro paese. “Il sistema dell’auto vale in Italia circa 195 miliardi all’anno e rappresenta l’11% del Pil. Ma soprattutto è un settore che dà occupazione al nostro Paese, con 66.000 addetti diretti nella produzione e più di 250.000 nell’indotto – ha affermato il Vicepresidente Commissione Attività Produttive che ha inoltre aggiunto – Questo settore sta attraversando un periodo di cambiamento, da un lato a causa di una rivoluzione verde, che punta alla decarbonizzazione totale dei trasporti e della mobilità, e dall’altro una rivoluzione digitale. È importante trovare uno strumento per avere chiara la situazione del nostro settore auto e identificare misure necessarie per cogliere le opportunità offerte dalla rivoluzione verde e dalla rivoluzione digitale.”

Dal canto suo, Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, durante l’apertura della conferenza, ha sottolineato il fatto che il settore auto stia puntando con sempre più forza l’obiettivo di una mobilità a zero emissioni. “Il lancio di modelli di auto a basso impatto ambientale è in continua crescita, così come sono in crescita gli investimenti per le infrastrutture di ricarica – queste le parole di Quagliano che ha aggiunto – L’obiettivo della mobilità ad impatto zero comporta però un grandissimo sforzo e coinvolge non solo la filiera dell’automobile, ma l’intera società, le persone e le istituzioni pubbliche. Occorre quindi una sempre più stretta collaborazione tra le istituzioni e la filiera dell’auto.”

 

 

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