Fisco e tasse

PAGARE LE TASSE È BELLO. NO! NON LO È QUANDO MORTIFICA L’ECONOMIA

Pagare le tasse è un dovere civico, ma quando alcune delle imposte invece d’incrementare le entrate statali e rendere disponibili risorse per la comnunità, sortiscono l’effetto contrario disincentivando il libero scambio e mortificando l’interesse privato verso nicchie di mercato che costituiscono la storia, la cultura e la passione italiana, allora l’imposta diventa un balzello irrazionale e disastroso per l’economia di quel particolare settore.  

Nel corso della presentazione della 3ª edizione del Salone dell’Auto Parco Valentino svoltasi a Roma nel mese di aprile, è stato affrontato il tema del superbollo che grava sulle vetture con potenze superiori a 185 kW. Si tratta di un provvedimento deciso dal Governo Monti, che ne inaspriva uno precedente del ministro Tremonti, con l’obiettivo di generare un maggiore gettito fiscale di 168 milioni €/anno. Chi paga il superbollo? Originariamente (Governo Berlusconi), erano tenuti al pagamento del superbollo tutti i possessori di auto con potenza superiore a 225 kW in ragione di 10 Euro per ogni kW oltre la suddetta soglia. La modifica successiva del Governo Monti portò alla riduzione dei kW a 185, ma un inasprimento dell’importo a 20 euro. Con l’occasione venne introdotta una progressiva riduzione scaglionata per data di costruzione del veicolo. Entro i primi cinque anni si paga al 100%. Successivamente il superbollo è ridotto dopo cinque, dieci e quindici anni dalla data di costruzione del veicolo: rispettivamente al 60% (tra cinque e dieci anni), al 30% (tra dieci e quindici anni) e al 15% (tra quindici e venti anni). Dopo venti anni dalla data di costruzione il superbollo non si paga più. Soluzione, però, che visti i risultati non ha funzionato. Se vuoi procedere con la lettura clicca QUI.

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